Francesca Festa Marzotto

Ho conosciuto Francesca alla sua festa di compleanno organizzata nel suo bellissimo appartamento che si affaccia sull’oceano e sulla spiaggia di Ipanema. 

Pur essendo una notte molto calda, ricordo la piacevole sensazione della brezza che arrivava dalla finestre aperte, la musica calda scelta dal figlio Ludovico che si diffondeva per tutto l’ambiente, i cocktail preparati da suo marito Angelo e l’allegria della figlia Vittoria che con un sorriso aperto accoglieva gli ospiti. C’erano parecchi invitati, brasiliani, francesi, americani, italiani e l’atmosfera era allegra e spensierata come la notte carioca sa regalare. Francesca era vicino al tavolo della sala dove veniva servita una gran varietà di stuzzichini brasiliani, ma anche qualche specialità italiana come la parmigiana o il pasticcio, cucinati proprio dalla padrona di casa.

In seguito ho avuto modo di conoscere Francesca più da vicino. È una persona che non ha perso la semplicità e la genuinità, capace ancora di meravigliarsi davanti a un tramonto.

Il corpo centrale della fazenda

Francesca è nata a Rio de Janeiro. Il Brasile era stata la terra di elezione scelta dal bisnonno Giuseppe Martinelli che da Lucca vi si era trasferito e là aveva costruito la sua fortuna, il suo successo e la sua ricchezza. Ma, non va dimenticato che Francesca è anche figlia di Angelo Carlo Festa, un imprenditore che negli anni ‘50 ha introdotto lo stile e il gusto italiano nell’abbigliamento sportivo creando la Belfe, un’azienda di grande successo in Italia e nel mondo. Il papà di Francesca è stato anche un grande cultore dell’arte, con uno sguardo sempre proiettato nel futuro. Le importanti e innovative mostre organizzate a Vicenza dal circolo culturale “il Calibano” da lui stesso fondato (e finanziato) negli anni ‘50, cui partecipano i protagonisti dell’arte contemporanea di allora, lo testimoniano.

Con questa “linfa” nelle vene, Francesca si laurea in architettura e oltre alla famiglia, si dedica alla gestione del patrimonio immobiliare di proprietà. Anche a questo scopo viaggia molto e trascorre lunghi periodi in Brasile.

Raggiungo Francesca al telefono.

Scorcio del giardino della fazenda

DIECI DOMANDE

Ciao Francesca, dove ti trovi adesso? Sono a Rio bloccata a causa del coronavirus, in questo caos, non sapendo se restare o rientrare in Italia.

Tu sei nata a Rio de Janeiro, come mai? Mamma quando era incinta ha pensato di raggiungere i suoi genitori che si trovavano a Rio.

Dove hai trascorso la tua infanzia? Prevalentemente in Italia, ma ho trascorso tante estati qui a Rio con i nonni materni.

Che legame senti con questa terra? Un legame profondo che nasce dalla storia della mia famiglia.

Un uomo importante nella tua vita è stato tuo padre. Che ricordo hai di lui? Mio padre era un uomo brillante, divertente, si interessava a tutto ciò che lo circondava. Come hai ricordato tu, ha stretto amicizia con scrittori, artisti, pittori, ad esempio con Salvador Dalì. Amico anche di Peggy Guggenheim, ha frequentato casa sua e lì ha conosciuto Pollock ed altri artisti di quella strepitosa stagione. Aveva carisma, mio padre, piaceva a tutti. Era anche un ottimo cuoco.

Cosa ti manca di più dell’Italia quando sei in Brasile? Mi manca la nostra cultura.

E quando sei in Italia, cosa ti manca di più del Brasile? Del Brasile, quando sono in Italia, sento soprattutto la mancanza del mare, delle onde dell’oceano, della natura, del mato.

Quando sei a Rio, come è la tua giornata tipo? Mi occupo degli immobili, la loro gestione mi richiede parecchio tempo e mi dà anche la possibilità di conoscere molte persone. 

Come abbiamo più volte evidenziato, tuo padre è stato un grande appassionato d’arte. Quali sono le tue passioni? Avevo l’hobby della fotografia e della cucina, ma ora quando posso vado in fazenda a godermi il giardino creato da mio nonno appassionato di botanica, e a occuparmi della cucciolata che ho personalmente strappato alle fauci di un serpente.

Francesca dove si sente veramente a casa? Casa mia è l’Italia, casa mia è il Brasile!