Alfredo Apicella
Io e Alfredo ci siamo conosciuti al Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro. L’accoglienza che al mio arrivo mi riservò è stata una tra le migliori che ho ricevuto. Ricordo che mi accolse al Salotto Italia a suon di musica napoletana e con degli ottimi spaghetti aglio olio e peperoncino cucinati da lui in persona. E quando si vive all’estero, dopo un po’, sentire e gustare gli aromi “di casa” scalda sempre il cuore, ma non poteva essere diversamente da un buon napoletanodoc come lui.

Alfredo Apicella da 30 anni vive in Brasile, svolgendo la funzione di rappresentante del CONI per il Brasile presso Casa Italia dove ha anche sede il Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro. Nel 2013, nel corso di una solenne cerimonia, è stato insignito della massima onorificenza locale, quella di “Cittadino Onorario della Cidade Maravilhosa”, onorificenza che Alfredo si è giustamente guadagnato per gli innumerevoli lavori svolti in diversi campi sociali e per gli alti meriti prestati a favore dell’integrazione della comunità italiana in Brasile. Senza contare poi l’impegno da lui profuso per la promozione dello sport, organizzando ad esempio i Giochi della Gioventù in Brasile dal 1992 e ben 5 edizioni del CorrItalia-Brasile, una manifestazione podistica internazionale in collaborazione con la Federazione Italiana di Atletica Leggera. E ancora, gli innumerevoli eventi sportivi e di socialità organizzati per la comunità italiana a Rio, ma anche e soprattutto per aver promosso, col supporto del Consolato Generale d’Italia, oltre a tutte le attività di promozione Sportiva per la collettività, la campagna di lotta al bullismo e per la difesa della donna e dei più deboli. E, difesa della dignità umana e impegno a occuparsi delle persone più deboli, sono anche i principi sui quali si basa l’Ordine dei Cavalieri di Malta, di cui Alfredo fa parte, e per il quale è responsabile della comunicazione a Rio de Janeiro.

Lo sport fa da sempre parte di Alfredo: maestro di arti marziali 8°Dan di Karate CBK-WKF, vanta tra i suoi titoli quello prestigiosissimo di Stella D’Oro al merito sportivo del CONI guadagnata in ben 30 anni di fedele lavoro all’estero. Come specialista in difesa personale, è stato colui che ha introdotto per primo ufficialmente, con il supporto della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) il Metodo Globale di Auto Difesa nella Polizia dello Stato di Rio de Janeiro.
Questo è il profilo ufficiale e professionale di Alfredo, ma conoscendolo ciò che più colpisce è la sua grande generosità e nobiltà d’animo. Come dicevo all’inizio Alfredo è un napoletano doc e come la splendida gente di quella Napoli anch’essa “città meravigliosa” che si affaccia sul mare, proprio come Rio, sorride alla vita e a chi ha la fortuna di incontrarlo e conoscerlo.
DIECI DOMANDE
Ciao Alfredo, com’è la situazione a Rio? Riassumere in poche parole la situazione attuale qui a Rio non è facile, conoscendo anche tu bene la citta, sai le grandi contraddizioni e le enormi diversità sociali esistenti. Pur avendo raggiunto in questi giorni il punto massimo della pandemia, le attività commerciali hanno riaperto e tutto sembra stia tornando alla normalità. I problemi sono antichi, Rio vive oggi una situazione particolarmente difficile aggravata dalla mancanza quasi assoluta di un (saneamento básico) detto in portoghese, che mette a rischio soprattutto quelle aree al ridosso della città e che fanno parte integrante del tessuto sociale, le Favelas. Fasce di persone costrette a vivere in una situazione di umiliante povertà e in grandi agglomeramenti, quindi ad alto rischio.
Come stai vivendo questo periodo? Certamente non bene, conoscendomi puoi immaginarlo, soprattutto per il fatto di non poter essere a contatto diretto con i ragazzi, le loro attività sportive e le competizioni, che in questo momento sono sospese, anche se manteniamo i contatti e stiamo lavorando da casa.Anche l’Edificio Italia è chiuso al pubblico, il Consolato Generale riceve solo casi di emergenza, dando supporto ai connazionali in difficoltà.Le nostre rappresentanze diplomatiche stanno facendo in tutto il Brasile un lavoro incredibile e di grande qualità, dando assistenza a tutti gli Italiani che in questo momento, per varie ragioni si trovano come dicevo, in difficoltà.Con il CONI lavoriamo da remoto e manteniamo i contatti con i nostri collaboratori e la nostra collettività sportiva, nella speranza di ritornare presto alla normalità.
In Brasile la comunità italiana è centrale e strategica per lo sviluppo delle relazioni, anche commerciali, con l’Italia e l’Europa. Come sta affrontando questo pandemia? La maggior parte delle imprese italiane cercano di seguire in modo attento l’economia del Paese adeguandosi ad un panorama oggi molto difficile e in continuo cambiamento, ma comunque rallentato da questa pandemia. La questione politica, influenza molto questi rapporti di sviluppo, che dovuto ai noti problemi che il Paese sta attraversando certo non favoriscono in questo momento un grande sviluppo.
Ci sono iniziative promosse per supportare in questo momento i tanti italiani che vivono a Rio? A parte le iniziative promosse dalle Camere di Commercio in Brasile, che organizzano webinar per promuovere nuove opportunità di lavoro, personalmente non sono al corrente di altre iniziative rilevanti in tal senso, ma in ogni caso speriamo che il governo italiano promuova ancor più nuove iniziative che consentano, a noi che viviamo “un’Italia fuori dall’Italia”, di rafforzare quelle linee già dettate dall’Ambasciata italiana in Brasile e che fanno parte del SISTEMA PAESE. Penso che ogni Istituzione debba dare il proprio contributo per promuovere l’Italia in Brasile, oggi ancora più che mai e fortemente, incentivando la nostra cultura, l’arte, il turismo e gli scambi commerciali.
Parliamo di sport. Secondo te, lo sport può essere uno strumento educativo, veicolo di valori sani e “ancora di salvezza” in contesti sociali difficili? Penso che il più bel slogan che abbia sentito fino ad oggi è RIPARTIAMO CON LO SPORT. Bisogna ripartire proprio dallo sport, che è un aspetto fondamentale della nostra vita, in cui bisogna credere e esaltarne i valori, affinché si creino solidi vincoli di solidarietà tra tutti noi.Promuovendo e incentivando la pratica sportiva si rafforzano i valori dell’amicizia, della solidarietà e soprattutto si creano mete e ideali e i presupposti per vivere un mondo migliore, dove il rispetto delle regole e dei valori sono i pilastri fondamentali che inducono poi le persone anche al rispetto dell’ambiente, della salute e all’amore per il prossimo.
Tu vivi in Brasile da 30 anni, com’è cambiato il Paese in questi anni? Questa è una risposta che meriterebbe un tempo lungo e tantissime pagine.Non rispondo a questa domanda volutamente in quanto mi auguro che tu possa leggere il mio prossimo libro dal titolo“Un Napoletano in Brasile”.
Il Coni Brasile, grazie a te e al tuo staff, ha avviato tante iniziative. Avete nuovi progetti per il futuro? La promozione dello Sport Italiano nella nostra Collettività rappresenta un momento importante per fare “sistema” con le tantissime Associazioni e Istituzioni Italo Brasiliane promuovendo il Made in Italy sul territorio.Negli anni in Brasile, abbiamo dato l’opportunità a più di 560 ragazzi Italo discendenti di vistare l’Italia e di incontrarsi in competizione attraverso i Giochi della Gioventù, le cui fasi finali, si sono svolte in varie città d’Italia, creando un forte legame con le proprie radici.Noi tutti delegati all’estero, nei paesi Argentina, Brasile, Canada Venezuela, Stati Uniti e Svizzera cerchiamo di mantenere vivo questo importante progetto del CONI, con l’aiuto del Ministero degli Affari Esteri. In circa trenta anni di attività possiamo calcolare un movimentato totale di circa 1.800.000 di famiglie che hanno partecipato, direttamente o indirettamente, alle attività sportive relazionate al CONI e all’Italia.
Tu sei uno dei promotori della Campagna di Lotta al Bullismo e alla Difesa della Donna e dei più deboli, quali cambiamenti hai potuto registrare grazie a questa iniziativa? Una goccia d’ acqua in un oceano, ma come disse Madre Teresa di Calcutta, l’oceano è fatto da tante gocce pertanto indipendentemente da tutto sono fiero di dare il mio contributo, che spero sia stato utile e continua ad esserlo per tante persone.
Veniamo a te… So che Napoli è sempre nel tuo cuore, cosa ti manca di più della tua città? Tutto! Spero di tornare presto tra i miei vicoli, tra la mia gente, tra i miei sapori, tra i miei discorsi con il mare, tra i mille colori della mia città. A volte mi sento un traditore ad averla lasciata, ma ciò che mi conforta è il fatto che non ho mai pensato di averla lasciata per sempre perché so che un giorno non tanto lontano tornerò, del resto… chi è nato a Napoli sempre torna!!!
Tu sei da sempre abituato a viaggiare, cosa non manca mai nella tua valigia? In ogni mio viaggio metto sempre un sogno… ti svelo un segreto, il prossimo viaggio sarà quello di tornare a Napoli, mangiare una sfogliatella guardando il Vesuvio dal mare di Mergellina insieme ad una persona che mi aspetta e so che mi vuole bene e potergli sussurrare guardandola negli occhi “t’e voglio bene assaje…nu’bbene accussì gruosso ca’ nun fernesce maje”.