La più italiana delle città brasiliane
La mia prima impressione arrivando a San Paolo del Brasile fu che dietro all’apparente grigiore della città, battesse un cuore pieno di colore che non può lasciare indifferente. E che spero non lasci indifferenti voi.
San Paolo è una delle città più grandi al mondo ed è sinonimo di italianità. Una megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti, di cui circa 6 milioni discendono da italiani. La sua forza economica infatti è frutto soprattutto del duro lavoro e della tenacia di milioni di immigrati italiani.
Nelle strade e nei centri commerciali di lusso di San Paolo troviamo negozi con le migliori griffe della moda italiana e il più alto numero al mondo di pizzerie. Un italiano potrà sorriderne, ma se chiedete a un paulista dove si mangia la migliore pizza del mondo vi risponderà fiero: «A San Paolo, ovviamente». E il gelato made in Italy non è da meno, lo sanno bene i fratelli Tonolli proprietari della catena di gelaterie Bacio di Latte che dopo aver aperto la prima gelateria a San Paolo nel 2011, oggi contano ben più di 100 punti vendita tra Brasile e Stati Uniti d’America. Centinaia anche le aziende italiane installate in città e nella regione metropolitana.

Capitani d’industria come Francesco Matarazzo, fondatore di centinaia di aziende e ancora oggi modello per gli imprenditori brasiliani; Giuseppe Martinelli, il costruttore del grattacielo più alto dell’America Latina, l’Edificio Martinelli, che dal 1929 svetta al centro della città; Roberto Civita, fondatore del gruppo Abril, il più grande conglomerato di media dell’America Latina; l’architetta Lina Bo Bardi che ha progettato il Museo di Arte Moderna, simbolo della città; Vittorio Fasano che nel 1902 arriva in Brasile e che oggi, quattro generazioni dopo, conta decine di ristoranti e hotel in tutto il Brasile. Questi, solo alcuni dei tantissimi italiani famosi che hanno dato e continuano a dare lustro a San Paolo del Brasile.

E ancora, il giornalista Mino Carta che ha fondato decine di riviste di successo ed è considerato uno dei più grandi giornalisti viventi del Brasile. A questo proposito, una piccola curiosità: nel 1907 solo a San Paolo uscivano 5 quotidiani in lingua italiana: “Il Fanfulla”, “La Tribuna Italiana”, “Il Secolo”, “Avanti!”, “Il Corriere di Italia” più una decina di settimanali, sempre nella nostra lingua nazionale. Come non ricordare infine Gabriella Pascolato, l’ imperatrice della moda brasiliana che ha portato a San Paolo il gusto e la tecnica della moda italiana e di cui è uscito recentemente il libro intitolato “O fio da trama” dove si racconta la vita di questa elegante e coraggiosa donna, ma anche di come la figlia e le nipoti hanno raccolto la sua eredità. Pirelli, già presente in Brasile con investimenti consistenti, ancora oggi rafforza la sua presenza, annunciando un piano d’investimenti nel Paese sudamericano da 120 milioni di euro per il triennio 2019-2021.

Quando si arriva a San Paolo si viene travolti da suoi odori, dal suo calore, dalla sua confusione, ma purtroppo anche dalle sua contraddizioni. Accanto a trentamila persone che guadagnano più di un milione di dollari al mese, ai quattrocento elicotteri privati che volteggiano tra i suoi grattacieli, a picchi di vendite di Ferrari, vive in condizioni di assoluta povertà una popolazione, che solo nella più grande baraccopoli, chiamata Paraisópolis conta circa 100.000 brasiliani.
Al tempo stesso si è testimoni del nuovo che avanza. Tutto nella San Paolo di oggi, o Sampa, come viene comunemente chiamata dai suoi abitanti, sprizza energia e voglia di far dimenticare lo stereotipo del Brasile derelitto e coloniale, che molti europei hanno ancora nella mente.
Aldilà del settore industriale che rappresenta il punto cardine dell’economia, Sampa offre manifestazioni di alto livello come la São Paulo Fashion Week, l’evento di moda più importante in Sud America o la Biennale d’Arte Contemporanea, la seconda più vecchia al mondo dopo Venezia, che vanta ormai una tradizione consolidata e riesce a mettere in mostra i migliori artisti emergenti di tutto il continente sud americano. Inoltre numerosi sono gli studi di architettura e di interior design di grande prestigio.
Che dire poi dell’alta cucina? C’è l’imbarazzo della scelta e solo per citarne alcuni, il D.O.M di Alex Atala o il ristorante NETO gestito dallo chef italiano Paolo Lavezzini al Four Seasons. Ma vi consiglio anche di mangiare o sorseggiare un drink nei rooftop dei numerosi edifici che offrono una vista a 360 gradi sulla città, come l’Unique Hotel o il Terraço Italia.

Insomma, una città dalle molte facce San Paolo! Dove perdersi tra i lussuosi condomini di Jardins e Vila Olímpia o tra i vecchi alti palazzi del centro o ancora tra i grattacieli moderni dell’Avenida Paulista, oppure bere un caffè a Vila Madalena, quartiere bohémien con gallerie d’arte contemporanea o a Barra Funda, una volta area industriale ed ora polo culturale ricco di locali eleganti e luogo di ritrovo per eccellenza di giovani artisti e scrittori.
Va ricordato infine, Parque Ibirapuera, polmone verde della città, con edifici disegnati dal famoso architetto Oscar Niemeyer e paesaggi concepiti dal non meno famoso designer Roberto Burle Marx.
E la metamorfosi di San Paolo non è che all’inizio.