Casa Fabbrini

Al Boutique B&B di Casa Fabbrini ci sono arrivata un po’ per caso una volta che la compagnia aerea mi aveva posticipato un volo al giorno successivo ed è stata una bellissima scoperta. 

Situato nell’esclusivo quartiere Campo Marzio, in pieno centro storico di Roma, in una silenziosa stradina a due passi da Via del Corso e Piazza di Spagna. Già è motivo di grande fascino imboccare la stradina da cui si accede ed essere accolti dalla musica, il Conservatorio di Santa Cecilia infatti si trova proprio lì, una magia!

Il Boutique B&B Casa Fabbrini è ospitato in un palazzetto del ‘500 sapientemente rinnovato e arredato con molto gusto e semplicità: una dimora di pregio incastonata fra i palazzi nobiliari di una delle zone più antiche della Città Eterna. Le camere vantano uno stile riconoscibile, classico e minimal al contempo, definito da elementi di arredo e mobili d’epoca di grande valore. L’armonia fra la modernità delle rifiniture e la fedeltà alle origini storiche del palazzetto si esprime in tutti gli ambienti comuni di Casa Fabbrini. Questa sintonia si riscontra anche nella cucina, dove ogni mattina viene servita la ricca colazione continentale, e nelle due spaziose living room dell’Open Loft, disposte a livelli sfalsati sul piano soppalcato, dove la luce fa risaltare i colori e la sublime raffinatezza di poltrone, divani, tavoli e lampade. Il buon gusto e l’eleganza di questo B&B si avvertono anche nella scelta delle lampade presenti in tutti gli ambienti e con stili che spaziano dagli anni Venti ai Settanta, accompagnando i momenti di relax e svago degli ospiti, dalla lettura di un libro (a disposizione c’è una libreria con una vasta scelta di titoli) a una piacevole conversazione, per valorizzare l’unicità di ogni istante, proprio come in un film. 

La posizione ottima, l’accoglienza e la disponibilità, l’eleganza dell’ambiente, la cura e la pulizia, una colazione squisita e completa, l’ottimo rapporto prezzo-qualità del servizio, rendono questo B&B il luogo ideale per trascorrere un soggiorno o una vacanza dove la proverbiale ospitalità italiana sposa un servizio alberghiero di ottimo livello. 

Sono entrata in contatto con la signora Paola Fabbrini, che gentilmente mi ha dato la sua disponibilità a rispondere alle…

DIECI DOMANDE

Buongiorno Paola, quando e in che modo è nata l’idea di creare il B&B Casa Fabbrini? Casa Fabbrini B&B è nata quando abbiamo capito che l’accoglienza che avevamo creato in Toscana per i nostri ospiti d’oltralpe o d’oltre oceano era diventata un tipo di atmosfera a cui era difficile rinunciare e quando anche prima di tornare una seconda volta in Toscana ci chiedevano: «Ma non c’è un posto come il vostro a Roma?». In effetti…no, non c’era. Poi un giorno il Palazzetto è stato messo in affitto così com’era, disabitato e da restaurare, e lì, in quel vicolo fatto di silenzio e musica lontana… ci siamo innamorati.

Oltre al B&B Casa Fabbrini, a Roma avete anche altre due strutture ricettive: Guest Mansion “Piccola Londra” e Fancy Suite “Bocca di Leone”, a quale tipologia di clienti si rivolgono? Abbiamo soltanto Fancy Suite Bocca di Leone a 50 mt dal vicolo delle Orsoline, perché Piccola Londra è diventato uno spazio creativo di Design che fa altre cose. Sicuramente tutte le nostre strutture attirano persone che cercano, apprezzano, riconoscono e condividono l’amore per l’armonia. La ricerca dell’armonia e della bellezza sono il comune denominatore di tutti i nostri ospiti.

Insieme ai vostri figli e ai vostri adorati bassotti, lei e suo marito Giorgio, avete restaurato un casale del ‘600 a San Casciano dei Bagni in Toscana, nel mezzo della Val d’Orcia. Com’è nato questo progetto? E’ stato il sogno di sempre che poi, con l’aiuto dei figli, si è realizzato. C’è voluto un grande coraggio e una bella dose di incoscienza per dar vita ad una azienda familiare proprio all’inizio della crisi economica, ma l’entusiasmo e la passione per questo tipo di vita ci hanno dato e ci danno ogni giorno l’energia per farcela. E di questo siamo molto felici.

Come è stato trasferirsi in Toscana, dopo tanti anni vissuti a Roma? Stare in Toscana è un privilegio, gli occhi non hanno lo spazio per contenere tutto ciò che vedi e che sembra dipinto. Ti svegli la mattina e pensi che Giotto, Piero della Francesca e altri come loro… non hanno dipinto, ma hanno fotografato, semplicemente fotografato, ciò che era davanti ai loro occhi. Roma è vicina, Roma è nel cuore, Roma non è una città che si lascia. E noi anche se viviamo stabilmente qui non l’abbiamo mai lasciata ed è sempre più bella.

La cucina è il vostro punto di forza ed è stata valutata tra le migliori d’Italia al Campionato Agrituristico di Cucina Contadina. Qual è l’ingrediente segreto che dà sapore ai vostri piatti? Intanto gli ingredienti di primissima qualità, in parte di nostra produzione in parte provenienti da altre aziende selezionate con grandissima cura. Noi non abbiamo più di 25 al massimo 30 posti a tavola, si prepara e si cucina a porte aperte. Le persone possono sentire i profumi, guardare e scoprire le ricette, non solo toscane perché è l’Italia tutta e la sua cultura che ci piace portare in tavola.

Immagino che le vostre strutture siano già aperte e pronte per l’accoglienza, quali iniziative avete promosso o quali cambiamenti avete apportato per l’apertura? Naturalmente abbiamo adottato tutte le misure che ci sono state indicate per la categoria di attività a cui apparteniamo e tradotto in realtà quotidiana tutto il sistema di protezione indicato, dalla presenza di dispositivi a disposizione degli ospiti, alle distanze di sicurezza per i tavoli e i posti a sedere. Siamo tutti molto ligi, a salvaguardia del nostro personale e di noi stessi, oltre che degli ospiti.

Pensate siano cambiate le esigenze dei clienti? No. Assolutamente no. Dietro le mascherine c’è sempre uno sguardo reciproco che dice: ma perché non possiamo abbracciarci?

Con quali sentimenti avete vissuto il lockdown? Con la speranza e la certezza che se lo facciamo tutti nel migliore dei modi ne usciremo più forti di prima. E dove non ha funzionato ci sono state purtroppo le prove che “uniti si vince, separati si muore”.

Quali sono le vostre aspettative riguardo alla ripresa del turismo? Se lo Stato ci accompagna noi Italiani ce la faremo, perché la materia prima l’abbiamo in casa. Ma tutto il mondo deve lavorare insieme, vale il discorso di prima, soltanto uniti ne usciremo.

Voi che accogliete tanti turisti e viaggiatori, avete modo di viaggiare? E se si, che viaggiatori siete? Noi siamo identici agli ospiti che abbiamo: cultura e bellezza, armonia e storia, ovunque si trovino.

https://www.casafabbrini.it