Parker Stanberry
L’intervistato di oggi è nato in Texas, si è laureato con lode in Economics alla Duke University e, dopo sette anni trascorsi a New York, ha deciso di trasferirsi a Buenos Aires dove nel 2009 ha fondato Oasis Collections.
Parker Stanberry il suo nome, un giovane brillante businessman, che ha avuto la capacità di ideare e sviluppare un nuovo concept, che egli chiama “Home Meets Hotel”, combinando la qualità e il servizio di un hotel con l’autenticità e il confort di una casa di vacanza privata.
Gli ospiti possono prenotare, attraverso un marketplace, selezionate abitazioni di pregio con un ampio ventaglio di servizi da hotel, quali check in e check out di persona, lenzuola fresche e articoli da toeletta e, su richiesta, servizi di concierge. Oltre alla casa, Oasis Collections aiuta gli ospiti a ottenere il massimo dal loro soggiorno, con i migliori consigli di esperti sui luoghi da non perdere, oltre a vantaggi esclusivi che includono ad esempio, l’accesso alle palestre locali, a circoli privati e altro ancora.

In soli pochi anni, Parker Stanberry ha creato un portfolio di oltre 2.000 case in 25 diverse destinazioni in tutto il mondo. Nel 2017, Oasis Collections avvia una partnership con Hyatt Hotels, divenendo la prima società di affitti residenziali a partecipare a un importante programma di fidelizzazione alberghiera. Nel 2018, con la rapida evoluzione del settore, Oasis Collections vende alcune delle sue attività a Vacasa, società internazionale di gestione di case vacanza, con sede negli Stati Uniti, a Portland, in Oregon. L’acquisizione ha permesso a Vacasa di espandere il proprio portfolio in città statunitensi come Chicago e Miami, aumentando al contempo la propria presenza internazionale in nuovi mercati tra cui Cartagena e Buenos Aires.
Nel contempo, Parker Stanberry riorienta Oasis focalizzandola solo sui mercati urbani, concentrandosi sui viaggiatori d’affari e sui clienti Corporate. Oggi, Oasis opera in 14 città in tutta Europa e in America Latina.

DIECI DOMANDE
Ci racconti qualcosa di te? In cuor mio mi sono sentito imprenditore fin da quando avevo circa 7 anni. I miei primi affari includevano investimenti nelle figurine del baseball, e sfruttando la manodopera gratuita di mia sorella minore, nel business della cura dei cortili del quartiere.
Che cosa ha contribuito a fare di Oasis Collections un successo? Innanzitutto, l’idea giusta al momento giusto. Airbnb e parecchi altri concept di “sistemazione alternativa” sono iniziati in quello stesso periodo, poiché i viaggiatori stavano davvero cercando di andare oltre alla classica struttura e al classico concetto dell’hotel. In secondo luogo, e ancora più importante per qualsiasi start-up secondo me, è la perseveranza. Oasis ha quasi cessato l’attività per tre volte e ha dovuto subire una significativa ristrutturazione nel 2018, ma personalmente ho sempre creduto in quel che facevo e ho continuato ad andare avanti per la mia strada nonostante gli ostacoli.
Quali pensi siano i tre fattori più importanti di cui i viaggiatori beneficiano utilizzando Oasis Collections? Al primo posto, oggi come oggi metterei la salute e la sicurezza. I viaggiatori potrebbero preferire affittare una casa o un appartamento privati, ma se stai affittando da un privato come puoi fidarti dei loro standard di pulizia? O sapere quando qualcuno ha soggiornato per ultimo in quell’appartamento? Come marchio di ospitalità internazionale, gestiamo direttamente le nostre proprietà, compresa l’applicazione di norme rigorose in materia di salute e sicurezza. In secondo luogo, supporto e competenza locali. Se è la tua prima volta a Buenos Aires o a Parigi, non vuoi sentirti solo. Noi abbiamo uno staff locale a disposizione per qualsiasi esigenza, sia dal lato del piacere (ristoranti da consigliare, prenotazioni di biglietti, ecc.) sia da quello più pratico (risoluzione di un problema di connessione, aggiornamento sulle norme e i regolamenti relativi al Covid). Infine, le nostre case sono esclusive e il valore rispetto a un hotel è molto maggiore. Soprattutto per soggiorni lunghi puoi disporre di molto più spazio ad un costo inferiore di quanto potresti pensare.
Secondo te quali sono le strategie di marketing che possono essere implementate oggi? Penso che sia davvero difficile. Non stiamo pensando in termini di vendite e marketing nel breve termine perché non penso che eventuali sconti o messaggi di marketing convincano la gente a viaggiare se non si sente sicura. Quindi oggi, si tratta di costruire fiducia e relazioni con la nostra clientela, privata e corporate. Fare la cosa giusta in termini di politiche di cancellazione, implementare procedure avanzate di pulizia e sicurezza, rimanere semplicemente in contatto per far loro sapere che noi ci saremo quando ritornerà il tempo per viaggiare di nuovo.
Quale è il tuo sentiment sul business del turismo dopo il COVID19? Nel breve termine penso sia chiaro, sarà molto difficile per i prossimi mesi, soprattutto per le destinazioni urbane. Per il lungo termine, (dopo il vaccino, per intenderci) le cose andranno meglio. Forse non proprio come prima, ma più o meno i volumi potrebbero essere simili. Quel che non mi è chiaro -e penso che nessuno abbia la risposta al momento- è come sarà la situazione da 3 a 18 mesi. Penso che la ripresa sarà molto disomogenea, alcune zone geografiche e alcuni mercati verticali ne usciranno bene, altri faranno fatica, e si potrà avere un ciclo altalenante di breve rimbalzo seguito da un inasprimento delle restrizioni. Sarà una vera sfida da gestire per qualsiasi azienda leader nel nostro settore.
Quali sono i possibili trend nel mercato degli affitti brevi, nel prossimo futuro? Le località di campagna e decentrate andranno meglio di quelle urbane nel breve termine (il che non è positivo per Oasis, ma questa è la realtà). Aumenteranno i soggiorni lunghi, specialmente per quanto riguarda il settore Corporate, poiché le aziende ridurranno i viaggi di andata e ritorno. Invece di mandare qualcuno da Londra a Parigi per tre giorni ogni settimana soggiornando in hotel, le aziende potrebbero preferire affittare un appartamento per due mesi.
Qual è l’aspetto più interessante del lavoro che svolgi? La varietà, ogni giornata è diversa e la possibilità di viaggiare in tutto il mondo sono le grandi gioie e privilegi di questo lavoro. Negli ultimi anni sono stato “sulla strada” più di 150 giorni all’anno.
Qual è il tuo ruolo all’interno della Società? Ho attraversato così tanti alti e bassi in questi dieci anni, da quando ho fondato la Società, che mi sembra di aver svolto quattro ruoli diversi.
Quali sono i progetti per il futuro? Qualsiasi crisi, porta con sé un’opportunità. Abbiamo in programma di espanderci in alcuni nuovi mercati entro la fine dell’anno, dato che la domanda diminuirà, i proprietari di case e locatori dovrebbero essere aperti a nuovi canali.
Tu sei un grande viaggiatore, che cosa non manca mai nella tua valigia? Essere versatili è la chiave, non controllo il bagaglio quindi ho bisogno di viaggiare leggero, per me non può mancare un paio di scarpe che posso indossare nelle riunioni, per esplorare la città o per uscire la sera. Attualmente si tratta di un paio di Cole Haan nere. E nel bagaglio a mano, AirPods e una confortevole maschera per poter dormire un po’ durante i voli notturni.