IL LATTE DEI SOGNI- THE MILK OF DREAMS
La 59esima esposizione internazionale d’arte dal titolo “Il latte dei sogni” prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. L’esposizione “Il latte dei sogni” sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano. A cura di Cecilia Alemani, prima curatrice italiana nella storia della Biennale, dal 2011 è curatrice capo di High Line Art, programma di arte pubblica della High Line – il parco sopraelevato di New York sviluppato lungo una ferrovia dismessa – per il quale commissiona opere di arte contemporanea. Come curatrice indipendente, ha collaborato con la Tate Modern di Londra e con il MoMA PS1, sede distaccata del MoMA e celebre centro d’arte situato nel Queens a New York. E proprio a New York vive con il marito e il figlio.
Padiglione Brasile – Giardini della Biennale
com o coração saindo pela boca / con il cuore che esce dalla bocca
A curare la mostra del Brasile è Jacopo Crivelli Visconti, critico d’arte napoletano da anni residente a São Paulo, che per questa edizione ha scelto l’artista brasiliano Jonathas de Andrade, tra gli artisti più rappresentativi della sua generazione e già protagonista alla 32esima Biennale di São Paulo con la video installazione O Peixe (The Fish), poi esposta nell’ambito della mostra personale tenutasi al New Museum di New York.

Jonathas De Andrade è nato a Maceió nel 1982 e vive nel nord-est del Brasile a Recife, una città costiera ricca di contrasti, dove vecchi edifici coloniali si annidano tra moderni grattacieli e dove il fallimento dell’utopia modernista tropicale è una realtà tangibile. Antropologia, pedagogia, politica e morale sono le linee di indagine perseguite dall’artista per raccontare i paradossi della cultura modernista.


Jonathas de Andrade basa il proprio lavoro sul suo profondo interesse per una cultura autenticamente “popolare”. L’installazione si compone di un elenco di espressioni idiomatiche e proverbi che attingono alle metafore sul corpo umano e di una serie di opere d’arte che danno vita alla straordinaria carica poetica di questi detti, rendendoli tangibili. Due immense orecchie poste all’ingresso e all’uscita del Padiglione alludono all’espressione popolare “Entrar por um ouvido e sair pelo outro”, consentendo ai visitatori di “entrare da un orecchio e uscire dall’altro”, mentre un pallone gonfiabile, che riempie lo spazio in vari momenti della giornata, fa riferimento a un’altra espressione “Coração saindo pela boca”, ovvero “con il cuore in gola”. Nel complesso, le opere costituiscono un elenco parziale e allusivo, ma fortemente fisico, delle sensazioni provate da un immaginario corpo brasiliano, tradotte in espressioni dirette e talvolta divertenti, capaci di catturare e trasmettere il momento storico che stiamo vivendo in tutta la sua complessità.
Venezia, Giardini della Biennale
dal 23 Aprile al 27 Novembre 2022
Cover Photo by Andrea Avezzu