Un’intervista “allo specchio” per raccontarvi le novità che da oggi avranno inizio. Dopo un periodo di pausa, il blog riprenderà la sua consueta attività con nuove interviste e storie da raccontare from Venice to Rio. Due terre così lontane eppur così vicine per tantissimi aspetti, oltre che per la presenza di tanti brasiliani qui nel nostro territorio e, ancor più, di tanti italiani nel grande Paese sudamericano.
DIECI DOMANDE
Che cosa ti ha spinto ad aprire un blog? Tanti sono i motivi. Mi è sempre piaciuto molto scrivere, anni fa ho pubblicato in Brasile il mio libro “Eternamente Irrimediável” una raccolta di poesie in lingua portoghese. Sono poi da sempre attratta dalle storie di vita. E la mia vita mi ha portata a frequentare per lunghi periodi il Brasile, Paese che sento come una seconda casa e dove nel tempo sono riuscita a tessere importanti rapporti di amicizia e professionali. Inoltre, il mio interesse in continua evoluzione e trasformazione, per la bellezza, l’interior design, il luxury real estate e il turismo di destinazione mi ha spinto a realizzare From Venice to Rio. Non scordando le mie origini, ma con uno sguardo rivolto al futuro e in questo caso anche oltre oceano, integro le mie conoscenze professionali e le mie esperienze con curiosità, consigli pratici e interviste a professionisti che operano in contesti e ruoli differenti a livello nazionale e internazionale. Sono molto affezionata ai miei articoli e alle persone che ho incontrato e intervistato nel tempo.
Come definiresti il tuo blog? Ogni definizione o tentativo di definizione mi crea imbarazzo. Volendo comunque scegliere un termine, quello che più sento avvicinarsi al mio blog è Wunderkammern, camere delle meraviglie. Le Wunderkammern erano le prime forme di museo in epoca Rinascimentale e contenevano oggetti di ogni sorta, unici e preziosi. Sento il mio blog come una sorta di contenitore di opere e progetti sorprendenti.

L’ultimo articolo risale a nove mesi fa, come mai questo periodo senza scrivere nulla? È stata necessaria questa pausa, lunga quasi quanto una gravidanza, per dare vita a un nuovo progetto. Mi sono dedicata in questi mesi al perfezionamento delle mie conoscenze professionali per raggiungere nuovi importanti obiettivi. Oltre ad aver conseguito l’attestato di ambasciatrice Unesco, ho seguito dei corsi di marketing internazionale e ho ampliato le mie conoscenze di digital marketing per dare avvio alla mia nuova attività di Brand e Media Ambassador.
Come è nato questo progetto? Dalla convinzione che l’Italia continui ad esercitare il suo indubbio fascino a livello mondiale e che il Brasile sia un Paese dalle elevate potenzialità per le aziende estere ed in particolare per il “Made in Italy”. Tuttavia, ritengo necessari un approccio di marketing ben strutturato e competenze specifiche per portare la nostra eccellenza all’estero. La figura di Brand e Media Ambassador ha una conoscenza del mercato o dei mercati di riferimento e della cultura locale nonché dei social network, strumenti indispensabili per ampliare l’affidabilità e la notorietà di un brand e per interagire con la stampa e con gli opinion maker locali.
Chi si rivolge a te? I miei clienti sono aziende italiane che vogliono accrescere la propria notorietà in Brasile o vogliono espandersi nel mercato brasiliano, ma non solo, anche imprenditori o privati interessati ad investire in Brasile e, non meno importanti, organizzazioni di gestione della destinazione o Enti territoriali. Anche una destinazione turistica, infatti, affinché possa attrarre potenziali consumatori deve attuare un’adeguata strategia di marketing.

Quali sono le fasi che reputi importanti? Affinché si creino i presupposti per un vantaggio competitivo innanzitutto sono necessarie un’analisi del mercato, una ricerca di informazioni sui prezzi e le strategie di marketing dei concorrenti, l’individuazione di fornitori e distributori all’altezza del prodotto. In seguito, è importante indirizzare la ricerca sui potenziali clienti, creando delle strategie e delle azioni di promozione e sviluppo commerciale.
Quali sono i tuoi punti di forza? Dal punto di vista professionale, oltre alla mia formazione giuridica e le mie precedenti esperienze all’estero in ambito commerciale, poter contare su una fitta rete di contatti consolidati nel tempo in Brasile: camere di commercio, consolati italiani, studi legali, società di consulenza e gestione, luxury real estate, broker, travel and hospitality makers. Personalmente invece, “saper ascoltare” i bisogni del cliente e fare miei i suoi obiettivi, entusiasmo nell’affrontare nuove sfide, determinazione, tanta costanza e pazienza.
Quali sono secondo te gli svantaggi di esportare in Brasile? Come in molti altri paesi le leggi complesse e in continuo cambiamento generano numerose sfide e difficoltà per chi desidera fare business in Brasile. Il Brasile “non è un Paese per principianti” come diceva Tom Jobim: burocrazia, questione doganale, complessità tributaria, questioni cambiarie e carenze logistiche e infrastrutturali complicano l’attività in molti settori del mercato e spesso gli iter organizzativi rendono difficile la vendita e l’ingresso di nuovi prodotti in tanti settori. È quindi sempre meglio affidarsi a chi da tempo è inserito nella realtà brasiliana.
I vantaggi invece? Per le aziende italiane e straniere che vogliono cogliere opportunità, il Brasile offre certamente un interessante costo-opportunità, complice anche il cambio molto favorevole agli investimenti, oltre che un mercato di sbocco gigantesco. Non è un caso che tutte le grandi imprese italiane presenti hanno confermato i loro piani di espansione sul Paese. Non solo, il Brasile oltre ad essere leader nel Mercosur (Mercato dell’America meridionale), è una potenza globale, classificata tra le prime dieci economie del mondo ed è la più grande in America Latina. Stiamo parlando di un mercato di oltre 200 milioni di consumatori e per caratteristiche proprie i brasiliani sono grandi consumatori. Inoltre, i brand italiani continuano ad avere grande richiamo anche perché il Brasile conta un numero di discendenti italiani pari a 30 milioni, il 15% della popolazione.
Come ti definiresti? Una eterna innamorata della vita, sotto il segno del Capricorno.