Manuel Mandelli
Una recente start up italiana sta rivoluzionando l’e-travel: si tratta di Bluepillow, azienda fondata da Manuel Mandelli insieme ad un team internazionale di 6 professionisti di alto profilo, i quali si occupano anche della gestione del sito. Bluepillow è attualmente presente in 11 Paesi e conta già un milione e mezzo di utenti e oltre 14 milioni di sistemazioni in tutto il mondo, tra case vacanze, hotel, camping, agriturismi, ville e bed&breakfast.
Il modello di Bluepillow si basa sulla profilazione degli utenti e su tecnologie di machine learning -un nuovo efficace strumento utilizzabile sia per consigliare un film, ma anche per aiutare gli scienziati a trovare cure innovative- e di intelligenza artificiale che consentono di selezionare i 20 migliori risultati in base ai parametri forniti dall’utente e ai suoi gusti, per fargli trovare la soluzione giusta “nel giro di un paio di clic”, come dichiara Mandelli.
Ad investire nella piattaforma per dare visibilità alle proprie offerte non sono soltanto i grandi portali internazionali, quali Airbnb, Booking e Expedia giusto per citare i principali, ma anche i singoli proprietari, che possono pubblicizzare i propri annunci tramite l’esborso di un micro-contributo per i contatti ricevuti per la propria casa vacanze.

Manuel Mandelli, di turismo se ne intende. Laureato all’Università Bocconi in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari, ha intrapreso la sua carriera lavorativa che da subito è stata caratterizzata da ruoli di importanza strategica, diventando, nel 2004, direttore finanza e controllo di “I Viaggi del Ventaglio SpA” e, nel 2007, CEO di Value Holding SpA e Value Group SpA, società che si occupano di fornire servizi alle imprese del settore aereo, navale, ferroviario e turistico che si trovano in situazioni di emergenza. Nel contempo, Manuel ha svolto importanti consulenze sulle principali operazioni europee di e-commerce per fondi di investimento internazionali. Nel 2010 fonda Yalla Yalla, principale sito italiano di vendita di pacchetti vacanze e nel 2015 crea The Fruit Plant, società che si occupa di creare start up ovvero come recita il suo sito “trasformare le nostre idee in frutti di successo”, di cui è presidente e CEO.
DIECI DOMANDE
Come nasce Bluepillow? Nel 2017 ci siamo chiesti per quanto tempo ancora avremmo dovuto rimbalzare tra tanti siti per capire se alloggiare in hotel o a casa e come districarsi tra i vari prezzi, abbiamo pensato poi che le commissioni erano troppo alte e che se proprietari e viaggiatori avessero potuto mettersi in contatto direttamente ne avrebbe beneficiato il prezzo ed il numero di vendite, con soddisfazione per entrambi gli attori. Così è nato Bluepillow, la possibilità di trovare tutto in un unico sito e di avere annunci con contatto diretto senza commissioni.
BluePillow compara tutti gli alloggi disponibili -case vacanze, hotel, ville, bed&breakfast, etc.- in un unico sito. Che criteri utilizzate per la selezione? Il primo è la qualità: se il sito dell’agenzia di viaggi non è tra i migliori o se il proprietario non è verificato e non ha i requisiti necessari, non viene pubblicato. Dopodiché vengono mostrati prima quelli più graditi da utenti simili, secondo le ricerche effettuate e il nostro algoritmo.
Quali strategie di marketing turistico secondo te, è possibile mettere in atto in questo momento? In questa fase particolare si deve investire in maniera oculata in piattaforme che massimizzino i ritorni sulle singole vendite ed offrire formule che incontrino le necessità dell’utente come la cancellazione gratuita o una maggiore flessibilità nelle date.
Qual è il tuo sentiment sul turismo post COVID19? Credo ci sia tanta voglia di viaggiare da parte delle persone con una spinta di rivincita, una vera e propria travel revenge; vedremo probabilmente diverse fasi, una prima fase di viaggi nazionali più orientati alle case vacanze ed una seconda fase con anche tour e viaggi all’estero, ma soltanto una volta che si saranno stabilizzate in maniera chiara le normative e i protocolli.
Riguardo alla ripresa quali sono i possibili trend dei prossimi tempi sul mercato delle locazioni brevi? Al momento la direzione è quella di un forte interesse verso i mesi di luglio e agosto per case con giardino e possibilmente piscina, le mete più interessanti sono quelle marittime con spiagge ampie e raggiungibili con la auto, quindi Toscana, Puglia e Marche in primis.
Tu sei anche fondatore di The Fruit Plan, di cosa si occupa esattamente l’azienda? The Fruit Plant è uno start-up studio, un laboratorio di talenti e investimenti, un ambiente in cui mettere a fattor comune competenze, esperienza e voglia di evoluzione positiva per dar vita a progetti in cui l’azienda investe principalmente capitale proprio, prima di eventualmente aprirsi a co-investitori esterni.
Quali sono le idee che siete riusciti a concretizzare e che ti hanno dato più soddisfazione? Abbiamo spaziato dal turismo all’educazione, dalla distribuzione alla lead generation, ma sempre con una forte impronta tecnologica e innovativa. Quest’anno, ad esempio, abbiamo realizzato un chat bot predittivo della migliore formazione post-universitaria per la carriera delle persone che ha superato i 10mila iscritti nelle sole prime due settimane. Ogni volta che un’idea diventa utilità per le persone è una soddisfazione che sprigiona valore.
Quali sono gli ingredienti necessari affinché una start up sia di successo? Tre: le persone, le persone e le persone. Non lo ripeto tre volte a caso, la qualità professionale ed umana deve esserci sia da parte dei fondatori che dei collaboratori che degli investitori. Tutto il resto, lo stiamo imparando ora, come il settore, il prodotto, le idee deve e può subire stravolgimenti enormi dagli eventi e non deve essere determinante né limitante.
Qual è l’aspetto più interessante del tuo lavoro? Domanda difficile, mi occupo di cose sempre nuove con approcci estremamente aperti, all’interno di team giovani ed entusiasti. Ce ne sono tante di cose interessanti.
Prossimi progetti? Ho sempre scelto di operare in settori strategici per il nostro paese, il turismo, i trasporti, l’educazione, mi manca il design… Il mio sogno nel cassetto però sarebbe quello di fare un progetto funzionale alla facilitazione della beneficienza sfruttando il digitale, siamo uno dei Paese con la massima propensione al mondo verso il prossimo, ma molto di ciò si disperde in inefficienze comunicative e opacità gestionale.